E’ vero che le leggi della pittura sono diverse da quelle della natura; infatti la pittura nasce dalla mente di chi la fa, cioè è un fatto spirituale,
la natura, invece, anche se ha in sé qualcosa di spirituale e se proviene da uno spirito, contiene però anche una caterva enorme di fenomeni fisici,
chimici, biologici.
Cioè la pittura ha leggi spirituali, la natura leggi fisiche.
Quindi la pittura sarà tanto più genuina quanto più sarà spirituale.
Questa spiritualità deve dominare la natura con libertà assoluta.
Tuttavia non si può aumentare la forza e la libertà dello spirito e quindi della pittura abolendo ogni rapporto con la natura. Si tradirebbe lo spirito umano che non esiste separato dalla natura perché nasce nella natura,
si sviluppa per mezzo di essa, ad essa è unito da tanti slanci di amore.
Ma mai e poi mai tale fedeltà alla natura deve diventare faticoso asservimento.
La pittura è la libertà dello spirito nell’occhio, nel cuore, nella fantasia e nella mano.
Tutti gli sforzi del pittore devono essere diretti esclusivamente a eccitare lo spirito nel momento della creazione e a esprimerlo nel momento
dell’esecuzione.
La pittura è una creazione dello spirito espressa sulla tela.