La pittura è profondamente diversa dalla natura, dalla quale è assolutamente indipendente.
Ho sperimentato che la pittura non può ripetere la natura e non deve seguirla pedissequamente, eppure lo studio della natura dà, in fatto di tinte e luce, indicazioni numerosissime, inaspettate, insostituibili.
Durante la creazione e l’esecuzione ricordare sempre che è doveroso maltrattare la natura dove questo può essere utile alla pittura.
Tra pittura e natura c’è uno stretto rapporto e nello stesso tempo una diversità profonda. Infatti le più belle pitture sono costruite con elementi naturalistici e non si sarebbero potute realizzare senza avere attinto i dettagli dalla natura, ma nondimeno la loro realizzazione è avvenuta secondo leggi indipendenti dalla natura, rispondenti a esigenze di ordine esclusivamente pittorico. La natura offre quasi sempre composizioni imperfette dal punto di vista pittorico e dallo stesso punto di vista una quantità di particolari inutili, inoltre presenta spesso accostamenti di colore in cui le tinte non sono disposte in quel dato modo allo scopo di trarne reciproco vantaggio ma semplicemente perché il caso ha messo vicini oggetti aventi ciascuno un colore proprio. E appunto qui sta la differenza fondamentale: infatti la natura può presentarci colori bellissimi, che di per sé nessuna pittura potrebbe riprodurre, ma anche spesso tali da dover essere gustati isolatamente; la pittura ha piena libertà di annotare oggetti e tinte a suo piacimento e anche se non otterrà mai colori paragonabili a quelli della natura, perché non impastati di autentica luce e autentica atmosfera, potrà ugualmente renderli bellissimi, anche più di quelli veri, appunto per mezzo degli accostamenti, i quali sono veramente il nucleo vitale della pittura.